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martedì 29 luglio 2014

29/07/2014 Martedì mattino... PENSIERI SERI... Una fetta di immortalità...

Buon giorno...



Ieri mattina, nel consueto "Immaginando", ho postato questa fotografia... 


Mi sono ritrovato lì, venticinque anni prima, in quel posto, vicino al pianoforte...dove sto ancora ora...
Adesso è giunto il momento di raccontarvi il mio volo...un volo col pensiero...o col cuore...un volo di pancia, forse...comunque sincero...

E' mattina...una mattina di festa...è domenica, quella appena trascorsa...mi aggiro per il giardino di casa... Il lavoro che devo svolgere non è certo dei più edificanti: raccogliere le cacche del mio adorato (forse sarebbe meglio dire odorato) cane, Kleine, un pastore tedesco femmina di otto anni che da un po' di tempo, da quando non è più in forma, ha deciso di fare i suoi bisogni dove le capita...
Mi aggiro cauto alla ricerca di "reperti"...basta distrarsi un paio di giorni e c'è un bel po' di lavoro da fare...
Strano come certi pensieri esistenziali arrivino alla mente proprio nei momenti più impensabili... Quel lavoro di "pulizia" mi ha condotto a pensare, ancora una volta, all'immortalità... 
Come? 
Ora ve lo spiego... 
E' davvero strano come il cervello, in pochi secondi, riesca a effettuare pensieri velocissimi che ti portano, in un istante, altrove...



Mentre mi aggiravo per il giardino, munito di paletta e scopino, ho pensato: "mamma mia quanta cacca! E pensare che tanti anni fa questa, per gli artisti, era considerata un bene prezioso. Nel settecento, nelle sere degli spettacoli in teatro, gridando agli attori 'tanta merda' si augurava loro la partecipazione di un folto pubblico alle loro performance... Ai tempi le persone notabili (che erano anche quelle che frequentavano i teatri) si spostavano in carrozza... Tanto  pubblico...tante carrozze...tanti cavalli...tanta cacca... 
D'altra parte oggi si grida ancora "Merda merda merda" prima del debutto di uno spettacolo... Quello odierno è un semplice atto scaramantico...nulla a che vedere con carrozze e cavalli...ovviamente...
Il ragionamento sul teatro settecentesco mi ha fatto pensare che tutti quei compositori, Leo, Porpora, e poi quelli più famosi, Haendel, Vivaldi, Bach...ecc...si sono conquistati a quei tempi una fetta di immortalità...



Mentre ramazzavo e pulivo il giardino mi sono trovato,  quindi, in tutt'altro ambito, molto più ambìto...quello dell'arte e dell'immortalità che solo lei sa donare a chi la celebra con opere degne di nota...
A quel punto (ed ero già a metà giardino) ecco un altro pensiero: io non ho ancora scritto l'opera che mi renderà "immortale". Ci riuscirò?
Avevo quasi finito il mio lavoro ingrato quando ecco l'illuminazione! Ma chi ha detto che si diventa immortali solo con le composizioni di rilievo? Forse un figlio, un nipote, non contribuiscono a renderti eterno? Ma, allora, anche in assenza di prole, potrebbero essere proprio i miei allievi a darmi quel senso di appagata immortalità... Se è vero, com'è vero, che quello che sopravvive di noi è soprattutto l'energia (chiamatela pure anima), questa energia è, credo, prevalentemente intellettuale, emotiva, sentimentale... L'amore rende eterni così come la trasmissione dei saperi e dell'arte... 



Nulla si crea...nulla si distrugge... Il corpo se ne può anche andare...ma quello che sai, quello che provi, quello che senti rimane...dentro gli altri...dentro coloro che hanno ricevuto i tuoi "insegnamenti"...
Ho pensato, allora, a tutti i miei allievi di pianoforte... In trent'anni di attività, quanti si sono affidati a me? Un mare... Oggi i miei allievi (li considero sempre tali, anche ora che sono uomini e donne, professionisti amati e venerati) sono sparsi in giro per il mondo, da Parma a Torino a Stoccarda, dal Brasile alla Spagna...sono certo che ognuno di loro, suonando o insegnando ad altri, manterrà viva, trasformandola, personalizzandola, la mia energia... 



Così ho fatto io insegnando a centinaia di ragazzi quello che ho appreso dai miei insegnanti...
Allora, sì...ho capito che un po' immortale lo sono già...
Finito di occuparmi delle faccende "sporche", mi sono messo a cercare i miei diplomi di conservatorio e i miei diplomi di laurea... Mi servivano a corredo di una domanda che devo perfezionare per chiedere l'utilizzazione a scuola. Come molte/i di voi sanno, dallo scorso anno non ho più la mia cattedra d'insegnamento e mi trovo quindi nella necessità di richiedere ogni anno l'utilizzazione in qualche scuola della provincia. Cercando i diplomi (che non ho ancora trovato, a dimostrazione del fatto che i titoli servono a ben poco...semmai serve ciò che sai davvero), mi sono imbattuto in alcune fotografie d'altri tempi... Fotografie che ritraggono il sottoscritto nella sua attività d'insegnante di pianoforte o di direttore del coro di voci bianche... 



Fotografie vecchie di più di vent'anni... Molti di quei bambini oggi sono musicisti professionisti...quelli a cui ho fatto riferimento prima, sparsi per un mondo sempre più corto...sempre più colto... Questo ritrovamento, in quel giorno particolare, fatto di cacca di cane e di immortalità, mi è sembrato un segno...



Sì...una delle strade giuste per sopravvivere alla propria scomparsa è trasmettere agli altri la propria essenza prima che essa si trasformi in assenza...
Ho preso quelle stampe, le ho digitalizzate, e le ho sparse in mezzo a queste mie parole...che spero rimangano anche oltre me...oltre voi...oltre a un mondo che corre...



Buona giornata...

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