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domenica 29 marzo 2015

29/03/2015 Domenica mattina... PENSIERI SERI... Diversamente...

Buon giorno...


Ieri mattina vi ho fatto riflettere su questa immagine... Ricordate?


Una "foresta" di aranci...belli rigogliosi...verdissimi...anche grazie alla pioggia incessante che nei giorni del viaggio a fatto da umidissima cornice a noi, poveri viandanti alla ricerca di noi stessi...
In mezzo a quel popolo profumato...un albero...gigantesco...bello, a suo modo...ma solo...


Si può essere soli in mezzo a tanti altri?
Si può essere diversi in mezzo a tanti simili?
Si può essere diversi non per volontà ma a causa degli altri...quelli che si omologano?
E' meglio distinguersi oppure omologarsi?


Quell'albero, alto, enorme, solo si distingueva eccome... Lui ha avuto l'"onore" di avere un POST dedicato in queste pagine... Non quelle centinaia di aranci tutti uguali...in fila come soldatini della piatta esistenza che spesso regola il mondo...
Io mi ricorderò di lui...non degli altri...
Ma, il fatto è questo... Me ne ricorderò in negativo o in positivo?
Il ricordo che ho di lui è senz'altro positivo...
Quell'albero mi è piaciuto subito...in mezzo alle lacrime d'acqua piovana che scendevano dal finestrino del pulmann...


Una di queste pareva persino che lo vestisse con un abito cristallino...quasi a volergli dire: "non temere, la tua solitudine è la mia... Due solitudini diventano un gruppo...diventano armonia...come due suoni che compongono qualcosa di più complesso...se suonati insieme..."
Sta di fatto che il ricordo che mi porto dietro (e dentro) di quell'albero, memoria di una vita che c'era e che ora è solo specchiata in un'ombra che non esiste più), è piuttosto malinconico...
Quell'albero appariva, e appare dentro la mia mente, come il monumento alla solitudine... Non lo vedevo come principe positivo della diversità... Non era il capo di quella foresta... Era l'anello debole di quei filari di alberi fruttiferi...
Invece di nascondersi...di sparire nel suo solitario malessere, lui, l'albero, stava ben ritto sulle sue radici morte... Aveva il coraggio di farsi vedere...


E noi...abbiamo lo stesso ardore? Siamo in grado di stare in piedi di fronte a coloro che ci giudicano solamente perché riuniti in un branco di persone tutte uguali?
E dunque, e chiedo ancora a voi, è meglio erigersi a  monumento delle proprie diversità, debolezze, insicurezze o far finta di essere uno dei tanti...e procedere con gli altri fingendo di essere altro?
Io la risposta ce l'ho...e voi?
Ecco che questo "pensiero serio", si trasforma, in coda, in un nuovo "Immaginando"...o, se credete, in una "Lavagna bianca" su cui più volte avete scritto...
So che alcune/i di voi lo faranno...scriveranno...
E so...che, quando questo avverrà, io pubblicherò parole belle e pesanti...bolle pensanti di vite troppo spesso inespresse a parole...a causa di mille motivi...


Buona giornata...

1 commento:

  1. Mi sento inconsapevolmente "coinvolta o accolta" dalle tue parole.
    Ognuno di noi è "DIVERSO" a modo suo, per l'aspetto fisico, il carattere, le abitudini o magari si lascia "trasportare (involontariamente) dai dettami della società" in cui vive. Troppe volte, nel corso della mia vita mi sono sentita e mi è capitato di leggere nella mente di persone: "Giulia, tu sei diversa...Devi capirlo...Devi comprenderlo...Non potrai MAI essere uguale a me!" Vero....Come posso negarlo o nasconderlo? Sono "diversamente abile", "disabile" "etichette" adottate da un popolo... Da una società per identificare, per dimostrare che si ha limiti e difficoltà evidenti, o meglio per avere un motivo in più per sostenere che "NON si è come gli altri!" La società ha il terribile "potere", dunque di conoscerti, identificarti, reputarti diversa\o (SOLAMENTE) perché ti vede comodamente seduta\o su una SEDIA A ROTELLE...Non si preoccupa di scoprire i tuoi pensieri, di conoscere la tua vita o semplicemente di trattarti da "PERSONA NORMALE", tutt'altro.. Preferisce denominarti con "HANDICAP" e di conseguenza anche le persone facenti parte di questo mondo vengono condizionate dal pensiero comune. La gente, infatti è sempre pronta a dire: "oh...poverina\o, mi fai pena..." Ma perché? A me non è mai piaciuto vedere l'espressione dispiaciuta delle persone che incontro, anzi.. Mi rafforza, mi riempie di energia "distinguermi dalla massa...Dai cosi detti.. ALTRI." In fondo... Cosa c'è di più comodo che stare perennemente seduti sulla propria sedia con un cuscino morbido e comodo? Si ha la fortuna inoltre di non pagare il biglietto al cinema o di non fare la coda alla cassa del supermercato, poi... Non consumo neppure un paio di scarpe in brevi periodi...Dico poco? Quando chi mi circonda è stanco\a... Io posso immediatamente rendermi "utile" e servire" a qualcosa o meglio a qualcuno, sbaglio? il più delle volte posso lasciare un segno, una traccia evidente delle mie RUOTE... Sulla ghiaia... Sull'erba o (quando le mie ruote sono bagnate dalla pioggia incessante) nei corridoi e in qualunque luogo da me frequentato. Cosa c'è di più bello e appagante? E' importante lasciare un segno, una traccia di noi, per positiva o negativa che essa sia, in ogni persona che ci circonda o che si incontra nel corso della propria esistenza... Della propria strada! (TU, ne sei un esempio, Enrico Pesce Due, lo sai bene!) Me l'anno insegnato e dimostrato, tra l'altro. alcuni bambini che, tempo fa mi dissero: "Giulia, lo sai che la tua SEDIA è migliore di tutte le altre sedie? Sì! La tua sedia è una POLTRONA e con le sue ruote grandi assomiglia quasi a un TRATTORE!" EH... Si sa..I bimbi sono ingenui e spontanei... In loro, infatti "vola (costantemente) la fantasia" e, sarebbe bene se questa "toccasse" talvolta anche chi (purtroppo) si ostina a guardare con superficialità la realtà....
    A domani!

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