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martedì 17 maggio 2016

17/05/2016 Martedì mattino... Tersa età...è qui...ormai ci siamo!

Buon pomeriggio...


Eccoci... "Tersa età" sta arrivando...
Dopodomani sarà il gran giorno... Io, gli allievi del Liceo Classico e del Liceo Musicale dell'Istituto "Saluzzo - Plana" di Alessandria, il coro dell'Istituto Superiore "Cesare Balbo" di Casale Monferrato, gli ospiti della casa di riposo "Nicola Basile" di Alessandria rappresenteremo, per ben due volte, lo spettacolo "Tersa età", andato in scena per la prima volta il 20 aprile 2010 al Teatro Municipale di Casale Monferrato...
Vi ho già detto molto al  proposito... però, forse, non sono mai andato troppo nello specifico...allora...ecco cosa dovete sapere...
Intanto accedete all'evento e cliccate "parteciperò"...


E ora un po' di notizie...

L’amore oltre il possibile

La vicenda di Tersa età prende spunto dal romanzo di Lorenzo Licalzi “Che cosa ti aspetti da me?” (ed. BUR Rizzoli). Del libro rimane il tema di fondo, il senso di abbandono, di tristezza e di rabbia che assale spesso chi si trova a vivere gli ultimi anni della propria vita in una casa di riposo, lontano dalla propria casa e dai propri affetti. Rimane però anche quella voglia (di alcuni, purtroppo non di tutti) di reagire, di non lasciarsi andare, di provare ancora emozioni. Così può accadere che, anche nel posto più triste, nel cuore delle persone più anziane, possa ancora miracolosamente nascere, fuori tempo massimo (per dirla con le parole di Licalzi) un’emozione giovane e forte in grado di far battere ancora un cuore vecchio e distratto.
La storia di Tersa età, per il resto, è molto diversa dal libro di Lorenzo Licalzi. Tommaso Perez, brillante fisico nucleare di “Che cosa ti aspetti da me?” diventa Ugo, un tempo pianista di fama internazionale, ora impossibilitato a suonare a causa dell’età e dell’artrosi. La rabbia del primo (quasi vincitore del premio Nobel, Tommaso non accetta di sentirsi chiamare “nonno”, dalle assistenti che spesso possiedono appena la quinta elementare) si trasforma in tristezza infinita di Ugo che, abbandonato dalla famiglia, non riesce più a trovare alcuna motivazione a vivere.
Sarà l’incontro con Elisa (Elena nel libro) a riaccendere la scintilla nel cuore di Ugo. La donna, ex ballerina dell’Opera di Parigi, saprà toccare le corde giuste di Ugo con discorsi intensi e sentiti. Lo esorterà ad allontanarsi da una vita senza sorriso, gli farà capire che il vero Paradiso si ottiene attraverso il raggiungimento della pace interiore nell’ultimo attimo di vita.

Dal punto di vista della regia, tutta l’attenzione si è concentrata sui protagonisti, gli anziani della “Residenza verità”. Il palcoscenico è diviso in due parti. A Sinistra (per il pubblico) si trovano le sedie del salone ricreazione. A destra sono collocati i letti della camera di Ugo, Bartolomei e Alfonso. Il passaggio dei giorni, con il cambio repentino e costante dal giorno alla notte, è scandito da una finestra proiettata sullo schermo che riproduce alternativamente un cielo azzurro, appena velato dalle nubi, e un cielo scuro con la luna. Ogni giorno viene salutato dal coro di Oss, infermieri e animatori che cantano il “buon giorno” con un motivetto che, alla fine della rappresentazione, diventa un vero e proprio “tormentone”. La canzoncina è allegra, quasi grottesca, più adatta a un villaggio turistico che a un ricovero.
I brani musicali, ad eccezione dell’ultimo, sono originali e descrivono i vari stati d’animo degli ospiti del ricovero. Ogni brano è sottolineato con immagini multimediali che accompagnano i testi che scorrono mentre vengono cantati.
Il coro, posizionato in fondo al palcoscenico, insieme al pianoforte a coda, ha la funzione di commentatore e, se vogliamo, fa parte della scenografia, per il resto minimalista.
Il registro narrativo rimane costantemente in bilico tra l’ironico, il drammatico, il romantico. Alla fine il pubblico si commuove perché fa proprie le vicende umane dei due protagonisti, Ugo ed Elisa.

Nel complesso allo spettacolo prendono parte circa cento ragazze/i dell’Istituto Superiore “Saluzzo – Plana” e l'Istituto Superiore "Cesare Balbo", co-organizzatore - con l’Auser di Alessandria  -dell’evento. L’Istituto Superiore “Cesare Balbo” di Casale Monferrato, che in questa produzione provvederà alla realizzazione delle parti corali, si occupò del primo allestimento dello spettacolo (sempre prodotto dall’Auser) che è andato in scena per la prima volta il 20 aprile 2010 nello splendido Teatro Municipale di Casale Monferrato. Si uniranno al giovanissimo Cast gli ospiti, e i loro animatori, della casa di riposo “Nicola Basile” di Alessandria.

Non potete mancare... Davvero... Sarà un'occasione unica...

A dopo

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